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giovedì 20 gennaio 2011

Cyber Big

Ebbene sì. Mr.Big entra nella community più ampia al mondo. o almeno così la vendono. il motivo è del tutto ignoto. facile che si sia rotto le scatole di sentire gente che ne parla in continuazione, che parla di incontri fantomatici con donne bellissime, maialissime e sempre a disposizione. come san tommaso.. se non vede non ci crede.. non per le signorine disinibite, sia ben chiaro. se non vede o sente una persona da 20 anni c'è un motivo. e il motivo è che non sentiva la necessità di "aggiungerla agli amici", rischiando pure di fare la figura di non essere riconosciuto, e quindi con un abbassamento dell'ego da far paura. Big al suo ego ci tiene. lo deve lisciare, curare, far sentire importante. se no poi si deprime... ora vedrà come e cosa succede nella rete. posto (???) nel quale si sente molto a disagio, d'altronde uno che usa ancora carta e penna per scrivere e che odia gli sms... già la cosa del blog, colpevolmente aggiornato una volta su 10, è stato un grande passo avanti. un passo per volta. un cambiamento per volta. 

mercoledì 5 gennaio 2011

Never give up

E' uno di quei post che non si vorrebbero mai scrivere. di quelli in cui un amico è in difficoltà, e non si può fare nulla per aiutarlo, se non due stupide parole al telefono e qualche sms. tanto lo conosci talmente bene che sei perfettamente conscio del fatto che se avesse la necessità, si salterebbe in zero secondi su un aereo. direzione: l'altra parte del belpaese. ma non per risolvere, solo per rincuorare. non sono un medico. e, anche se lo fossi, dubito che potrei fare di più di quello che si sta già facendo. ci sono già passato due anni fa. e spero che J non ci si ritrovi. perchè il senso di impotenza e frustrazione che si prova a perdere un padre è un percorso di dolore che ti cambia. non sei più quello di prima, anche a distanza di tempo. sembrano parole scontate, ma a stretto giro ti vengono in mente miliardi di cose non dette, di emozioni non raccontate, di istantanee dell'"avrei potuto". i ricordi arrivano dopo, quasi a lenire la prima fase. quasi a dirti "te la sei giocata come sei capace, il sangue dalle rape non esce". poi c'è un momento di calma, di anestesia totale dal resto del mondo. un attimo di finta pace, che ti fa quasi sperare di aver intravisto la famosa luce. ma, come d'incanto, fosse anche solo per una cosa buffa che ti capita, o un parcheggio che ti fa bestemmiare, ti ritrovi con il cell in mano, a cercare in rubrica quel qualcuno con cui parlavi di quel che capitava. lo guardi e capisci che non è passato un caxxo. che quel vuoto te lo porterai dentro a lungo. che quando dicevi "non sono mica un bambino" era più facile, con le spalle protette. con qualcuno che ti raccontava che tutto si risolve, che la nottata deve passare. ora te lo racconti da solo, sei tu che devi raccontarlo a qualcun altro. che, magari, fa finta di crederci, perchè si fida. non ho mai scritto o parlato di mio padre. sarebbero solo parole che non capirebbe nessuno. che mi porto dentro, sono quelle che non gli ho mai detto... 

venerdì 31 dicembre 2010

Solite cose di un anno che se ne va

Lo sa bene, Big ha scelto un'immagine scontata , una delle mille che girano sui blog in sti giorni. nel peggiore dei casi, non guardatela troppo. chiusura di anno, tempo di bilanci. mamma mia.. la scontatezza esce gratis dai suoi polpastrelli stasera.. ma alla fine, in qualunque modo ce la si voglia raccontare, è così. un grinch come Big, poi, che odia le feste, l'essere allegri solo perchè "è capodanno", i finti sorrisi e i buonismi, è in seria difficoltà. vorrebbe piazzarsi sulla poltrona con un buon libro e berselo tutto. con piccola pausa alle 24.00, giusto per un brindisi, solo per non sentirsi troppo diverso. alla fine non lo farà, cena da amici e poi chissà. almeno spera di evitare la discoteca o locali simili, l'età ha un suo peso e sentirsi il più vecchio della festa non è mai bello. anche se poi trova un botto di 40enni che se la ridono come se ne avessero ancora 20. abbigliamento compreso, il che li rende ancora più ridicoli. e un po' li invidia anche. vorrebbe essere più "scontato", più facile. ma non lo è. quindi si limita a piazzarsi sotto coperta ed aspettare che la nottata in qualche modo passi. 
buon 2011 a tutti.

mercoledì 29 dicembre 2010

Pillole Magiche

Lunga assenza per un nuovo post, causa pigrizia festiva. Big chiede scusa. Ad un certo punto di questo periodo da divano, panettone, bicchierata, divano, tombola, bicchierata, a Big è venuta in mente una frase di suo padre, che lo faceva sempre sorridere molto. "pigliati una pastiglia per battertene le balle, se non ci puoi fare nulla". sante parole. c'è una filosofia dietro quella frase all'apparenza leggera. anche perchè Big vede sempre come uno  stimolo mettersi a combattere contro i mulini a vento. e ne potrebbe scrivere al riguardo almeno un paio di bei volumoni. nessun argomento in particolare che riguarda queste magiche pillole, è solo un pensiero che ogni tanto gli passa per la testa. è un modo di affrontare la vita. non è disfattismo, sarebbe troppo facile prenderle sempre, vedendo le salite molto più ripide di quello che sono. vanno prese facendo una precisissima selezione delle situazioni. mica come house con il vicodin, checcacchio. quello lì sì che ne abusava. le pillole magiche di Big  sono il piccolo salvagente che si deve far tirare quando il mulino a vento è davvero un castello con tanto di coccodrilli nel fossato. se no si finisce nell'indolenza. questo no. in pratica, facendo tutto il giro, ci si ritrova poi a leggere una certa maglietta e un certo tatuaggio che recitano "io non mollo"...

lunedì 20 dicembre 2010

Piccole Soddisfe

Non è il caso di stappare la boccia delle grandi occasioni. lo sa benissimo. ma è comunque un segnale. di aver raggiunto un piccolo step, un microscopico avanzamento nell'autostima. manco troppo microscopico. in pratica, Big, ha vinto la sua prima partita in un torneo. torneo di infimo livello, niente a che vedere con le cose in grande e televisive. ma ce l'ha fatta. e la cosa regala una certa soddisfa. consapevole che, settimane fa, all'esordio assoluto aveva portato a casa più contratture che games (e le contratture erano quattro), Big ha fatto quello che poteva. cioè buttarla di là, come il peggiore dei pallettari. questo è bastato. per meglio definire il livello del torneo, si può dire che la partita di doppio è stata sospesa perchè il campo era ghiacciato e, con il riscaldamento, bisognava giocare con i tassellati per stare in piedi. il mondo continuerà  girare sempre come prima, ma più appesantito dall'ego di Big, ingrassato di qualche kilo...


I Dolori Del Giovine Big/2

Secondo, e speriamo ultimo capitolo, della saga dei dolori di Big. non che sia arrivato ad una decisione chiara, pulita, definitiva. a parte che di definitivo c'è ben poco, in generale. la scelta è stata interlocutoria. vediamo che capita, per farla breve. alla fine può anche andare bene così. non tutti hanno un'altra possibilità di mettere a posto le cose. Big ce l'ha, in questo momento, in diretta.. del fatto che fosse un weekend positivo, c'erano già state avvisaglie. poi, stasera, l'incontro. vicino all'esplosione con la più sonora e italica delle imprecazioni, ha deciso di morsicarsi la lingua e vedere dove si andava a finire. bene, si è andati a finire dove lui sperava, in quella zona dove le montagne sembrano cavalcavia a quattro corsie  e il sole splende sempre. tutto sta a vedere se poi il cavalcavia in realtà non sia una montagna di quelle belle abbottonate e tutto il resto. finché non sono quattro corsie e c'è qualche buco qua e là, non c'è problema.. fa parte del gioco e, alla fine, è anche più divertente. altro da aggiungere, al momento non c'è. se non che sono più i dubbi delle certezze, ma quello era già evidente fin dalle prime righe del post...

venerdì 17 dicembre 2010

Senti Chi Parla...

Capita, nella vita di aver bisogno di un amico sincero che non ti giudica. che manco pensa a quello che stai dicendo. perchè è perfettamente a conoscenza del fatto che hai solo la necessità di parlare. di far uscire i mostri. perchè alla fine i mostri si creano, si nutrono di lui e lo avvelenano, solo perchè in testa fanno molto più rumore che fuori. e così Big arriva a casa, parcheggia il debito al solito posto, gira la testa e lo vede. come al solito. sarà capitato più o meno...sempre. ma alcune volte è diverso. lui lo sa benissimo, forse da come si spegne l'auto, da come chiude la porta, dalle vibrazioni che escono... lo sa e basta. e in quelle occasioni sente il bisogno di piazzarsi lì, di guardare Big con un bel punto interrogativo in mezzo alla fronte, come a dire "a sto giro che hai combinato? e non dire caxxate, tanto ti conosco". non ci sono vie di fuga. è una questione di pelle. di pelle e di pelo, chiaro. dissolvenza con i mostri che escono, e man mano fanno meno paura...