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giovedì 16 dicembre 2010

What goes around..



Rieccolo,
a parlare di lavoro a sto giro. mettiamo momentaneamente da parte la sfera sentimentale. adesso la cosa si fa altrettanto seria (mai creduto alla Tosca, "vissi d'arte, vissi d'amor", do you remember?). Bel colloquio via skype (com'è antico, credeva ancora nell'incontro vis-a-vis...). Bello anche il nome dell'azienda che lo ha cercato. ha un sacco di ex colleghi là dentro e gliene parlano solo bene. anche la paga dovrebbe essere sufficiente a soddisfare i suoi vizi. almeno parte di essi. insomma, tutto apparecchiato per un felice natale. o quasi. perchè, alla fine, anche qui c'è la fregatura. nella vita di Big c'è sempre una fregatura, una buccia di banana da qualche parte. che ha un nome e un cognome. col quale ha avuto qualche attrito in passato. col quale potrebbe ritrovarsi a lavorare. con quel nome e quel cognome come responsabile. attriti non insanabili, che però hanno portato la situazione al limite del grottesco. insomma, un commerciale non fa nulla per nulla. e se chiede che certe cose vengano pagate, ci può stare. ci può stare un po' meno che il potenziale datore di lavoro si inalberi al punto di sparlare dietro al povero Big (che oramai assomiglia sempre più ad una versione pulp del tenero giacomo..). a tutto c'è rimedio. meno male che le competenze contano. e che si può fare la telefonata di Canossa e verificare la possibilità di chiudere l'inconveniente da persone mature. o almeno Big ci proverà. se no, amen. altro giro, altra corsa... 
What goes around comes around.. 

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